I governi continuano a fare cambiamenti e riforme sulla scuola. I VERI problemi però sono sempre gli stessi e non li risolve mai nessuno. Fra i principali c’è la libertà assoluta di cui gode la classe insegnanti. Perché si parla di stipendi, di scioperi, di bullismo, di ragazzi ingrati che non si comportano come dovrebbero, di ragazzi fannulloni che non studiano… (tutte cose anche vere per carità) ma non si parla MAI della classe insegnanti e professori, che NON FUNZIONA, pur essendo la categoria principale su cui dovrebbe reggersi in piedi una nazione!
Gli insegnanti e tutti quelli che hanno un posto statale vinto per concorso (la cui veridicità può essere quasi sempre discutibile) possono anche crogiolarsi tutto il giorno, perché il lavoro, per legge, non può toglierglielo nessuno. Se commettono errori gravi, rischiano al massimo trasferimenti in altre sedi… niente di più. Il loro posto è garantito. Ecco allora che prolifica gente completamente incompetente e assolutamente non in grado di trasmettere i propri insegnamenti a dei ragazzi. Ho visto professoresse commettere errori grossolani nelle correzioni di compiti in classe… Ho parlato di come il tempo fosse bello durante molte delle mie interrogazioni per scoprire, con divertimento, che la persona che mi stava interrogando non prestava minima attenzione a quel che stavo dicendo… Ho avuto un’insegnante alle elementari assumere un comportamento alquanto discutibile nei confronti di bambini, con atti di violenza psicologica che avrebbero potuto avere ripercussioni non di poco conto in futuro… Ho visto persone a me vicine accusate senza validi motivi di praticare pericolose attività come la stregoneria da una professoressa evidentemente psicolabile… Potrei raccontarne tante e io sono una sola. Pensiamo a quanti ce ne sono di casi di questo tipo in Italia.
Lamentarsi? Combattere? Fare qualcosa per cambiare questo scempio? Fatto e finito a tarallucci e vino. Denunce per i casi più gravi? Fatto. Servito a qualcosa? A niente. Parlare con il preside? Fatto anche quello. Inutile: il preside non ha in realtà alcun potere sul corpo insegnanti. Scrivere al provveditorato? Fatto. Mai ricevuta alcuna risposta. L’unico intervento è il trasferimento di classe in classe o di scuola in scuola di quegli insegnanti che hanno commesso qualcosa di particolarmente grave. Ma… Gira che ti rigira, deve esserci sempre un gruppo di ragazzi costretto a subire l’incompetenza di un adulto che dovrebbe lasciare il proprio posto a qualcuno migliore di lui. Perché non c’è una legge che protegge coloro che pur rappresentando il futuro di una nazione, si ritrovano come insegnanti delle persone assolutamente non in grado di fare il loro lavoro? Poi ci stupiamo a sentir parlare di bullismo, ci meravigliamo nello scoprire l’esistenza di giovani incapaci di distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle sbagliate.
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La prima vera riforma della scuola dovrebbe dunque riguardare il corpo insegnanti. Il loro operato, con meriti ed errori, deve poter essere portato a giudizio; gli interventi devono essere concreti, devono portare una soluzione definitiva. La paura di perdere il posto potrebbe senz’altro spingere molti insegnanti a fare il proprio lavoro con più serietà, umiltà ed interesse.
Cambierei poi l’assetto e la gerarchia presente nelle diverse categorie di insegnanti da:
Maestri delle elementari
Professori delle scuole medie inferiori
Professori delle scuole medie superiori
Professori universitari
a:
Professori universitari
Professori delle scuole medie superiori
Professori delle scuole medie inferiori
Maestri delle scuole elementari
Dare l’importanza che attualmente detengono i professori universitari ai maestri delle scuole elementari e così via per tutte le categorie. Propongo un vero e proprio ribaltamento della gerarchia, negli stipendi e nel percorso da intraprendere.
Sembra assurdo? In realtà non lo è affatto.
Metti il mouse sulla bocca del bambino xD
Pensate che si apprende molto più e in meno tempo durante gli anni delle scuole elementari che in tutti quelli successivi. La mente dei bambini è fresca, cattura tutto quel che vede e percepisce senza alcuna astrusa riflessione. Alle elementari è importante quindi avere degli insegnanti in grado di guidare questo veloce flusso in fermento che percorre la mente di ogni bambino. L’insegnante non solo deve aver assimilato completamente quel che deve trasmettere, ma deve anche usare i giusti modi per poter essere compreso. Deve letteralmente tradurre le proprie conoscenze in un linguaggio facile ed efficace. Deve soprattutto divulgare quello che è il primo metodo di studio, che sarà essenziale per tutta la vita. L’insegnate deve essere poi psicologo, comprendere, aiutare e pazientare più di chiunque altro. Le scuole elementari giocano, in una società che si rispetti, un ruolo di importanza primaria per il futuro di una nazione.
Percorrendo la gerarchia al contrario incontriamo poi i professori delle scuole medie inferiori e superiori, il cui ruolo dovrà basarsi soprattutto sull’ampliamento delle conoscenze apprese durante le scuole elementari, sull’assunzione di una sufficiente proprietà di linguaggio scritto e orale, sullo sviluppo di un primo senso critico.
Le università dovranno infine occuparsi delle specializzazioni, come già effettivamente fanno. Il ruolo dei professori, in molte facoltà, è per lo più marginale; i ragazzi possono proseguire anche per proprio conto, serve soltanto qualcuno che li indirizzi, che possa guidarli nelle scelte di testi e nell’ampliamento di maggiori conoscenze. Perché questo sia possibile, i ragazzi devono poter arrivare all’università con un bagaglio culturale sufficiente, un esemplare metodo di studio applicabile in ogni occasione, una perfetta proprietà di linguaggio e uno sviluppato senso critico, e questo è compito delle scuole dell’obbligo.
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Nei programmi e nell’insegnamento bisognerebbe dare maggiore spazio a: lettura di libri non solo classici ma di ogni genere, in modo tale da sfruttare l’interesse dei ragazzi e migliorare la loro proprietà di linguaggio; compilazione di scritti (il classico tema) privi però della solita traccia trita e ritrita, in modo da sviluppare la fantasia e in modo da sforzare i ragazzi a pensare e a riflettere per proprio conto; compilazione di tesi e tesine durante tutti gli anni scolastici e non soltanto al momento degli esami di maturità, al fine di sviluppare il senso critico, la proprietà del linguaggio scritto e il pensiero; dare meno importanza alle nozioni (che tanto tutti scordiamo qualche giorno dopo) e spingere invece i ragazzi a sviluppare un’opinione su ciò che vedono o leggono, prima di apprendere dai relativi studi presenti nei testi; organizzare lezioni di dibattito e far parlare tutti in classe su un determinato argomento trattato.
Questa è soltanto la bozza di un’eventuale riforma. Che il mondo scolastico in Italia possa migliorare… Sono alquanto scettica a riguardo, ma si sa come si dice: la speranza è sempre l’ultima a morire. Ja neee!
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